Caonara, donna âde lu Varcuâ, signora delle erbe di campo
Io Eleonora Bolognini, Norinella o Nory, figlia di Domenico, detto âNastĂ â, pur essendo nata a Loro, da ragazza non vivevo nessun legame affettivo, emozionale con il mondo rurale di Loro, poichĂŠ non avevo nessuna parentela o conoscenza diretta. Sentivo questa separazione, divisione, tra âdentro Loroâ e âfori Loroâ, in modo particolare nella mia prima adolescenza, ma fortunatamente talora, ricordo molto bene due volte, andavo con il mio fraterno amico di infanzia Peppino Cecchi lungo la strada per Mogliano, sotto âlu cimiteruâ a far visita ad una sua zia, âzia Fiurinaâ dai bellissimi occhi azzurri, sempre sorridente, accogliente e generosa.
Ma unâimmagine, unâaltra figura era presente e mi è rimasta sempre in mente: ogni tanto bussava a casa mia (in Via Monsignor Giovanni Cicconi), nellâarco delle stagioni, una signora che vendeva a nonna Maria le erbe di campo che gustava con particolare piacere (dâaltronde in famiglia erano da tutti gradite, specialmente a cena).
Era chiamata âla Caonaraâ, arrivava a piedi da âlu Varcuâ con diverse âmmalleâ di erbe per la vendita alle sue clienti, âmmalleâ annodate con gli antichi fazzoletti della spesa di tessuto in cotone blu con rigature quadrate bianche.
In genere, passando di casa in casa, le contrattazioni avvenivano sugli scalini delle porte: âChe erbe hai? Li rugni, le crispigne, le smoracce?â Ed altre varietĂ di cui non ricordo il nome. âEdè belle? Lâatra ota me li si date vrutte. Me raccomanno! Quanto me le mitti?â. Una volta faceva freddo, forse nonna vide le sue mani arrossate e la invitò ad entrare in casa per un caffè caldo, forse un caffè dâorzo, non ricordo; lei accettò, entrambe sedettero in cucina, parlarono un po’, poi, prima di sorseggiare la bevanda, nonna espresse il desiderio di bere in onore della âMadonnetta de Loretoâ per ricordare la povera zia Norina (sua figlia maggiore, mamma di Carlo Tesei) morta giovane, sospirando di dolore e di nostalgia. Lâinvocazione religiosa e la memoria del passato colpirono la mia mente ed il mio cuore! Che educazione, cultura umana, ricca e rispettosa.
Ho trascritto questi ricordi per evidenziare il mio stretto legame con Loro Piceno, per dar valore al lavoro svolto nei campi nel passato, infine per augurare nel futuro unâosmosi sempre piĂš significativa e feconda tra Loro âdentro le muraâ ed il bellissimo territorio collinare lorese âfuori le muraâ, per una rinnovata identitĂ cittadina.
Eleonora Bolognini