Loro Piceno come tanti altri paesi, ha sacrificato vite di giovani concittadini durante la Grande Guerra e li ha celebrati con una lapide che riporta i loro nomi uniti a quelli di tre sotto tenenti: Gino Giri, Pietro Mastrocola e Giovanni Cingolani.
Gino Giri nacque a Loro Piceno il 14 aprile del 1889 e morì sul monte Podgora, nei pressi di Gorizia, il 19 luglio del 1915.
Era figlio di Giuseppe (Pausola 1859 – Loro Piceno 1919) medico condotto e chirurgo, laureatosi alla regia università di Napoli nel 1886 e di Seri Pierina nata a Loro Piceno nel 1869. Il fratello della nonna materna, AugustoElia, combatté con Garibaldi a Calatafimi salvando la vita all’Eroe dei Due Mondi.
I genitori si sposarono a Loro Piceno nel 1888. Gino nacque in un’abitazione posta nei pressi della piazza del paese, al civico 256(1). I coniugi oltre a Gino ebbero un’altra figlia, Clara (Loro Piceno 1894 – Amandola 1977).
Gino frequentò il ginnasio e il liceo, prima presso il Convitto di Fermo, poi a Macerata, dove ebbe come docente di storia e geografia lo jesino prof. Luigi Colini Baldeschi storico eclettico, autore di vari studi sulla storia comunale delle Marche. Conseguì poi la licenza classica in un prestigioso liceo di Milano. Sin da ragazzino sentì di seguire la strada militare, quella delle armi in cui credeva fermamente, perché ispirato ai valori risorgimentali trasmessigli dai suoi familiari. Fu appassionato di sport, a Loro Piceno frequentò anche il circolo dei cacciatori “Società caccia e tiri al volo”. Tali attività gli consentirono di acquisire un fisico robusto e temprato(2).
Nel 1911 era a Milano quale allievo ufficiale al Nizza Cavalleria(3), un reggimento a vocazione esplorante che aveva partecipato, tra l’altro, anche alle guerre d’Indipendenza.
Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria da parte dell’Italia (23 maggio 1915), lo stesso Giri chiese di far parte di un reggimento di cavalleria in quanto lo riteneva tra i primi che avrebbero invaso le terre nemiche. Venne così aggregato quale sottotenente esploratore nel 14° reggimento Artiglieria da Campagna. Il 24 maggio del 1915, fu il primo ad entrare a Cormons, quando gli austriaci non avevano ancora abbandonato il paese(4).
Partecipò anche ad alcuni assalti alla baionetta. Sul monte Podgora si unì volontariamente ad un gruppo di soldati bolognesi, anche loro volontari, e li guidò all’assalto dei nemici. Dopo aver troncato dei reticolati, occupato la prima trincea, fatto diversi prigionieri, venne colpito al petto e cadde. Era il 19 luglio 1915.
Il Consiglio di Amministrazione Permanente del 14° Reggimento Artiglieria da Campagna, comunicherà da Ferrara ai parenti, in data 23 agosto, la notizia della morte del giovane unendo l’elenco di quanto rimasto in deposito: una somma in denaro, una valigia chiusa contenente biancheria, una tenuta grigio verde, un pastrano di truppa e un impermeabile(5).
Gino Giri fu decorato di Medaglia D’Argento al Valor Militare quale sottotenente di complemento Reggimento Lancieri di Aosta . Nella motivazione, che lo definisce “disperso”, si legge(6): “ Spontaneamente si univa ad un reparto di volontari, che per primi dovevano risalire l’altura nemica, per il taglio dei reticolati. Lanciavasi poscia alla testa dei reparti che assaltavano le trincee, e, mentre con coraggio ammirevole e con l’esempio animava i soldati a lui vicini, più volte ferito, trovava morte gloriosa. Podgora 19 luglio 1915”.(7)
I funerali del giovane furono celebrati a Loro Piceno nella Chiesa Maggiore alla presenza di personalità civili e militari con grande partecipazione dei cittadini.
A testimonianza dell’affetto verso i familiari e della partecipazione al dolore che stavano vivendo, numerose furono le condoglianze di amici di famiglia, parenti, commilitoni che ne ricordavano l’audacia e il profondo amore e senso del dovere verso la patria.
(2) In memoria di Gino Giri – Macerata tipografia F. Colcerasa – 1918
(4) In memoria di Gino Giri – Macerata tipografia F. Colcerasa – 1918
(6) https://www.difesa.it/Il_Ministro/CadutiInGuerra/Pagine/AlbodOro.aspx
(7) In memoria di Gino Giri – Macerata tipografia F. Colcerasa – 1918